Un viaggio alla scoperta delle lampade di ZAVA. Tra design, versatilità e qualità artigianale Made in Italy.
È una bella storia italiana quella che vi voglio raccontare oggi. La storia di un’azienda che, puntando su design e innovazione, è diventata negli ultimi anni una realtà riconosciuta nel mondo dell’illuminazione. E che, con mia grande gioia, il mese scorso ho avuto l’opportunità di conoscere da vicino: ZAVA.
Il mio primo incontro con le lampade di ZAVA è avvenuto qualche anno fa, in occasione del Fuorisalone, e da allora le amo per il loro mood industriale raffinato e per la loro estrema versatilità. È naturale, dunque, che abbia accolto con entusiasmo l’invito a visitare lo stabilimento dell’azienda. Curiosa di vedere con i miei occhi il processo che c’è dietro a ogni singolo pezzo prodotto. Un processo in cui l’uso di tecnologie avanzate si accompagna sempre a una sapiente lavorazione manuale.
Infatti è proprio la qualità artigianale 100% Made in Italy a definire il DNA delle lampade di ZAVA. Un aspetto che si lega alle origini dell’azienda, nata nel 1982 a Cornuda, in provincia di Treviso, dalla creatività di Franco Zavarise. Poco più di un’officina, all’epoca. Che, però, da subito è sostenuta da un giusto equilibrio tra pragmatismo e forza visionaria. E da uno spiccato know-how nella lavorazione dei metalli. Una specializzazione che, a un certo punto, Zavarise decide di trasferire nell’ambito dell’illuminazione, firmando una collezione di lampade.
Da lì parte il nuovo corso. Dalla passione di Franco per il design. E dalla volontà di trasformare ZAVA in una vera e propria azienda di illuminazione. Sotto la direzione artistica di Massimo Rosati, vengono, quindi, chiamati a raccolta interessanti nomi del design italiano e non solo, e ZAVA comincia ad assumere il suo volto attuale.
Oggi l’azienda continua il suo percorso di sviluppo nel nome del design, della qualità e della sostenibilità. Un valore, quest’ultimo, che si rispecchia in uno stabilimento all’avanguardia, dotato di pannelli fotovoltaici e di un sistema di recupero dell’energia termica. Oltre che nell’assenza di sostanze tossiche nei processi di lavorazione del metallo grazie all’utilizzo di antiche tecniche naturali.
Insomma, ZAVA è un gioiellino del Made in Italy che dimostra come la strada per il successo di un’azienda passi innanzitutto attraverso la progettualità e la capacità di innovazione. E come il design possa davvero fare la differenza.
Ma, adesso, direte voi, vogliamo vederle queste lampade. Eccovi accontentati.
Lady Cage, design by Massimo Rosati
Lady Cage è uno dei bestseller di ZAVA. E vincitrice del premio A’ Design Award 2018. Una rilettura della vecchia lampada da officina che sogna di diventare una vera Lady. O forse lo è già?
Medusa, design by Delineodesign
Medusa è una novità del 2018. A caratterizzarla, un gioco di contrasti tra pieni e vuoti, tra linee morbide e tagli netti. Per un design definito da forme semplici ma eleganti.
Giacolù, design by Delineodesign
Giacolù non è solo una lampada, ma anche un gioco. Infatti, come nel Meccano a cui si ispira, anche in questo caso si possono creare modelli sempre diversi componendo le parti in modi differenti. Un progetto in cui l’unico limite è la fantasia, vincitore del German Design Award 2017.
Arianna, design by Paolo Ulian
Arianna è come una bobina su cui il cavo elettrico può essere arrotolato o srotolato a piacimento, arrivando così in ogni parte della stanza. Per una luce che non conosce limiti.
Net, design by Paolo Ulian
Net è una famiglia di lampade da tavolo e da sospensione che parte dall’idea di trasformare un foglio di acciaio in infinite forme scultoree. Il risultato, una collezione in cui la parola d’ordine per ogni pezzo è unicità.
Cantiere, design by Alberto Ghirardello
È all’illuminazione tecnica per siti di costruzione che si ispira Cantiere. Una lampada da terra orientabile in cui lo spunto iniziale viene reinterpretato in una chiave contemporanea ed essenziale.
Allora, avete già scelto la vostra lampada?
P.S. Per avere una panoramica completa sui prodotti di ZAVA, andate sul sito dell’azienda. Mentre se volete curiosare nel dietro le quinte del press tour, date uno sguardo alle Stories che ho salvato nel mio account Instagram.
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