Alla scoperta di The Surreal Table. Un progetto di Davide Fabio Colaci per l’azienda vinicola Santa Margherita che esplora il rapporto tra design, arte e vino.
“Raccontare la realtà attraverso mondi in apparenza inconciliabili”: questo è il tratto distintivo del Surrealismo, il movimento di avanguardia che ha investito l’arte, la letteratura e il cinema negli anni ’20 del Novecento. Ed è questo che ritroviamo alla base di The Surreal Table, il progetto di Davide Fabio Colaci per il gruppo vinicolo Santa Margherita, lanciato in occasione della Milano Design Week 2018.
Per dare vita alla sua tavola immaginaria, Davide Fabio Colaci ha invitato 5 coppie di designer a creare un oggetto che interpretasse la ritualità della tavola, basandosi sulla libera associazione di pensieri tipica del Surrealismo. E che avesse un legame con un vino di Santa Margherita. A partire da qui sono nati 5 progetti molto interessanti, esposti all’interno di un palazzo storico in via Durini con un allestimento scenografico, curato dallo stesso Colaci, che sarà visitabile fino al 18 maggio.
L’installazione, che racconta molto bene il mondo surreale in cui si muove il progetto, è divisa in due ambienti. Nel primo è protagonista un tavolo con superficie specchiante sul quale vengono descritti i progetti dei designer e presentati i cinque vini che li hanno ispirati. Nel secondo, allestito nelle Sale delle Udienze progettate da Francesco Maria Richini a metà del XVII secolo, vanno di scena i cinque progetti, in un’atmosfera resa straniante da tende riflettenti color rame che deformano la percezione della realtà e creano un forte contrasto con i dettagli storici dello spazio.
Curiosi di conoscere in dettaglio gli accessori che compongono The Surreal Table? Eccovi accontentati.
Summer on a Solitary Beach, design by Studio Lido, vino: “52” Valdobbiadene Prosecco Superiore
Studio Lido firma un set per l’aperitivo in peltro martellato composto da un grande vassoio circolare e da una coppa per le olive. O forse dovremmo dire da una piscina e un trampolino. Perché a guardarli con attenzione il vassoio diventa una piscina priva di profondità, mentre la coppa un trampolino da cui le olive sono pronte a tuffarsi non senza qualche rischio.
Rhyton Collection, design by Analogia Project, vino: Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Refrontolo
Analogia Project propone una serie di calici zoomorfi. Una lumaca, una zampa di gallina, la coda di un delfino, un riccio e un ariete dalle grandi corna, per l’esattezza. Cinque coppe ibridate con parti di animali, plasmate dalle abili mani dei maestri soffiatori di Murano, per esplorare il mondo rituale degli antichi boccali da libagione.
Anphora e tappi, design by Flatwig Sudio, vino: Malbech Impronta del Fondatore
Flatwig Sudio rielabora l’archetipo millenario dell’anfora di terracotta, usando un materiale inusuale per questo tipo di contenitore: il vetro. Che, attraverso la sua trasparenza, fa riacquistare centralità al vino. L’anfora è accompagnata da quattro tappi, rispettivamente in terracotta, lamina di rame, vetro e acciaio inox, che accompagnano i vari momenti della degustazione del vino: l’apertura della bottiglia, l’atto del versare, la decantazione e l’inizio del convivio.
La Tulipaniera, design by Eligo, vino: Pinot Grigio Impronta del Fondatore
Eligo reinterpreta la tulipaniera, un oggetto, originario del Nord Europa, che affonda, però, le sue radici nel mondo orientale, utilizzato per decorare le tavole delle grandi feste e per esaltare la natura effimera dei tulipani. La tulipaniera di Eligo è pensata come un sistema di parti autonome e sovrapponibili, capace di accogliere fiori ma anche altre specie vegetali della tradizione italiana. Ed è composta da tre elementi sferici ispirati alle opere di tre grandi architetti: Filippo Brunelleschi, Piero Portaluppi e Gio Ponti.
Pipe Dream, design by Zaven, vino: Luna dei Feldi
Zaven colora la tavola con Pipe Dream, una serie di moduli in ceramica blu, ottenuti per trafilatura, che assolvono a diverse funzioni: piccole alzate, portauova, contenitori e secchielli per bottiglia. Un oggetto dall’aspetto ludico che scompone e ricompone poeticamente segmenti funzionali per la tavola.
Allora, cosa ne pensate? Siete pronti a mettervi a tavola?
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