The 2017 Design Degree Show: un disco club per la Maison Margiela

Istituto Marangoni - the 2017 design degree show

Con la #ddnblogger Agata Dimmich di passionshake.com e le interior designer Giorgia Baroni e Kateryna Nekhorosha

Alla scoperta dei tre progetti finalisti del dipartimento di Interior Design dello storico Istituto Marangoni.

Il 6 luglio, presso il Superstudio, a Tortona, è andato in scena il Design Degree Show dell’Istituto Marangoni. Una giornata ad alto tasso di creatività durante la quale, all’interno di una suggestiva installazione basata su dispositivi interattivi, sono stati raccontati i migliori progetti degli studenti del terzo anno dei dipartimenti di Interior Design, Product Design, Visual Design e Accessories Design.

12 i progetti finalisti. E 4 i vincitori assoluti, 1 per corso. Tutti lavori inediti e ricchi di spunti innovativi. Però dal momento che, come sapete, la sottoscritta ha un debole per l’interior design, è stato questo il dipartimento che ha catturato maggiormente la mia attenzione e di cui vi parlerò sul blog.

Il tema sviluppato dalle studentesse di Interior Design ha indagato l’incontro tra architettura di interni e mondo della moda attraverso la progettazione di un disco club per la Maison Margiela. Un brand che ha rivoluzionato in modo radicale il linguaggio del fashion mediante un approccio concettuale e una nuova idea di bellezza fondata sull’imperfezione. Ma in cui il forte carattere d’avanguardia si sposa con una componente profondamente nostalgica e decadente. Insomma, un marchio dall’indubbio fascino che ha portato all’elaborazione di tre concept molto interessanti.

Curiosi di conoscere in dettaglio i tre progetti? Allora, forza, seguitemi.

the illusionist – giorgia baroni

Istituto Marangoni - the illusionist - giorgia baroni

The Illusionist di Giorgia Baroni è risultato il vincitore assoluto fra i tre finalisti del corso di Interior Design.

Il disco club ideato da Giorgia vuole dare voce alla doppia anima, sperimentale e romantica, della Maison Margiela. Da qui la scelta della location: un castello abbandonato a Namur, in Belgio, la nazione che ha dato i natali a Martin Margiela. Un posto in rovina, intriso di quei richiami al passato che caratterizzano tanti abiti della maison francese, che viene però reinterpretato in un’ottica futuristica. Infatti, una volta varcata la soglia, la percezione dello spazio dei clienti è completamente modificata mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici come luci solide e schermi a led. Un gioco di illusioni che dà vita a un luogo destabilizzante. A tratti disturbante. Un locale dall’atmosfera misteriosa e surreale che – dice Giorgia – “ricorda un po’ quei film ambientati in un’epoca sospesa tra passato e futuro”.

Istituto Marangoni - the illusionist - giorgia baroni

Istituto Marangoni - the illusionist - giorgia baroni

Nowhere – Kateryna Nekhorosha

Istituto Marangoni - nowhere - kateryna nekhorosha

In Nowhere di Kateryna Nekhorosha l’idea del recupero, cara alla Maison Margiela, si sposa con il concetto di invisibile. Un’invisibilità che ha sempre accompagnato il mitico fondatore della casa francese, apparso dal nulla alla fine degli anni ’80 e da allora volutamente rimasto nell’ombra fino al momento della sua uscita di scena nel 2009. Una presenza muta sostenuta dalla volontà del designer di concentrare l’attenzione esclusivamente sui suoi vestiti. E che ha caratterizzato ai vari livelli la maison: dalle etichette, dove il logo è sostituito da una mera serie di numeri, alle modelle i cui volti erano spesso coperti.

Istituto Marangoni - nowhere - kateryna nekhorosha

Istituto Marangoni - nowhere - kateryna nekhorosha

Proprio questa presenza-assenza, unita al desiderio di dare una nuova vita al vecchio, ha ispirato Kateryna nella scelta del luogo: una stazione abbandonata della metropolitana di Parigi. Un posto sotterraneo e dimenticato, ripensato come un club esclusivo raggiungibile con un treno speciale che, attraverso un tunnel magico pieno di luci e suoni, fa già assaporare le atmosfere del night club. E dove, una volta arrivati, i clienti vengono accolti in un ambiente dai forti contrasti in cui pareti lasciate allo stato grezzo dialogano con preziosi arredi in ottone e velluto e con moderni divisori in vetro. Insomma, un progetto all’insegna del dialogo tra passato, presente e futuro.

Incognito – Emily Von Wachter

Istituto Marangoni - incognito - emily von wachter

Incognito, il club concepito da Emily Von Wachter, è immaginato all’interno dell’Helicoide, a Caracas, un edificio costruito negli anni Cinquanta che doveva diventare un centro commerciale e oggi, dopo essere stato abbandonato per lungo tempo, è tristemente conosciuto per essere il carcere della repressione politica in Venezuela. Un simbolo di violenza e sopraffazione, dunque, che Emily sogna di poter far rinascere, trasformando il top dell’edificio in un disco club. Uno spazio di evasione, lussuoso ed eccitante, dove i giovani possano dimenticare, almeno per qualche ora, le forti tensioni socio-economiche e politiche che attraversano la capitale venezuelana.

Istituto Marangoni - incognito - emily von wachter

Allora, cosa ne pensate? E quale di questi tre progetti vi ha colpito di più?

Per scoprire gli altri progetti presentati durante il Design Degree Show, date uno sguardo ai post degli altri #ddnbloggers:

passionshake.com

elenacattaneo.it

designstreet.it

ddnblog.it

In collaborazione con l’Istituto Marangoni.

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